Lanciato da un promo e un logo che sanno già di vecchio, è partito ufficialmente il grande frullatore del 68esimo Festival di Sanremo. Sono stati infatti finalmente annunciati i 20 Big che saliranno sul palco dell'Ariston dal 6 al 10 febbraio 2018. Il Festival, come ormai noto, è stato affidato per la prima volta a Claudio Baglioni, sia per la direzione artistica che per la conduzione. Una scelta che lasciava già perplessi dopo la straordinaria "era Conti", ma che non ha lasciato dubbi guardando il cast selezionato da Baglioni.
Un cast vecchio, composto per lo più da vecchie glorie della musica ormai fuori dalle scene attuali, che creerà non poche fughe soprattutto tra i più giovani, avvicinatisi al Festival negli ultimi anni.
È vero, le canzoni dobbiamo ancora ascoltarle, ma ci sono un sacco di nomi che non suscitano ormai nemmeno l'interesse da parte dei più. Si passa infatti dal duo Roby Facchinetti e Riccardo Fogli, a Red Canzian, tre "avanzi" dei Pooh che si ritrovano in gara separatamente. E già questa cosa è abbastanza inguardabile. Ci sarà poi il ritorno di Ornella Vanoni, che a 80 anni suonati calcherà nuovamente quel palco, stavolta insieme a Bungaro e Pacifico. Un terzetto piuttosto insolito che almeno fa sperare che la Vanoni canti il meno possibile visto che di sicuro non capiremo una parola di ciò che pronuncerà. Per le sezione "Inps" ritroveremo anche gli ormai resuscitati Decibel, sciolti da tanti anni e tornati quest'anno alla ribalta in cerca di chissà cosa. E poi Ron, che dopo l'eliminazione dello scorso anno, non contento, vuole riprovarci con una canzone di Lucio Dalla. Per lo meno quest'anno non correrà il rischio di essere eliminato.
Tornerà poi Nina Zilli dopo l'assenza già preoccupante dello scorso anno e, per la "settordicesima" volta rivedremo Annalisa. La sua presenza è ormai una tradizione del Festival. Tornerà anche Giovanni Caccamo, il quale sembra ormai aver affittato stabilmente un camerino all'Ariston, come pure Max Gazzè, altro habitué della kermesse.
Per la prima volta invece troveremo i The Kolors che, sempre per la prima volta, canteranno in italiano. Il trio vincitore di Amici nel 2015 è palesemente alla ricerca di una risalita dopo il flop del loro secondo album. Sarà curioso capire come si approcceranno alla musica italiana. Prima volta anche per Mario Biondi, la cui partecipazione è una delle poche a destare curiosità. Anche il gruppo Lo Stato Sociale debutterà per la prima volta a Sanremo, sconosciuti a molti, potrebbero essere la rivelazione di questo Festival.
Debutterà tra i Big anche Diodato, accompagnato da Roy Paci. Un accostamento che sulla carta sembrerebbe come mangiare cavoli a merenda, ma che aspettiamo a giudicare. Altro riesumato, poi, è Luca Barbarossa che torna all'Ariston dopo diversi anni. Anche in questo caso avrei dato spazio ai giovani. Così come avrei evitato la scelta di Enzo Abitabile accompagnato da Beppe Servillo. Come se non bastasse già uno.
Per fortuna in mezzo a quest'alba dei morti viventi spunta anche qualche nome fresco. Oltre a qualche nome sporadico citato in precedenza, troveremo Renzo Rubino dopo un ottimo esordio ottenuto qualche anno fa e l'abbonata Noemi. Detiene più partecipazioni lei di cantanti che hanno 40 anni di carriera alle spalle. Grande attesa suscita invece il duetto Ermal Meta - Fabrizio Moro, per molti dati già per favoriti alla vittoria finale. Da loro ci aspettiamo una vera botta al cuore, speriamo non ci deludano.
Dulcis in fundo, due band morte e riesumate per l'occasione: Le Vibrazioni ed Elio e le Storie Tese.
Sono in molti ad invocare un ritorno di Carlo Conti già dal prossimo anno, ci riserviamo di ascoltare i brani in gara per dare l'effettivo colpo di grazia a questo Festival. Tutto sà di già visto, a partire dalla conduzione che vedrà la partecipazione di Michelle Hunziker, già protagonista anni fa. Si spera per lo meno in un parterre di ospiti che possa risollevare le sorti di questo Festival, ma i nomi in circolazione sono i soliti, nulla di nuovo rispetto agli scorsi anni. Insomma, le premesse per un flop direi che ci sono tutte..
è troppo offensivo anche verso la Vanoni che di anni ne ha 83 sostenere che non si capirà nulla di quello che dirà. In tanti anni di carriera non si è capito nulla? Anche se la partecipazione di Barbarossa può risultare discutibile, definirlo un riesumato è orribile e poi ha solo 56 anni. Etc
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