Seconda serata del Festival di Sanremo, seconda tornata di esibizioni al Teatro Ariston. Ecco le pagelle del Nutellaio Matto (per chi non lo sapesse giornalista e speaker radiofonico).
Nuove Proposte
MARTINELLI E LULA: "Il gigante d'acciaio" è un brano dal testo attuale e di denuncia sull'Ilva con interessanti sonorità rock. Bella la parte rappata. Voto: 8
FASMA: Canta "Per sentirmi vivo", bel testo e canzone molto forte e d'impatto. Avrei solo usato un po' meno l'autotune. Voto: 7,5
MARCO SENTIERI: "Billy Blu" è un brano sul bullismo, ben scritto ma forse un po' troppo gigione. Buona esecuzione. Voto: 6,5
MATTEO FAUSTINI: Ricorda Giovanni Caccamo, sia fisicamente che nello stile. Canta "Nel bene e nel male" e, tra qualche stecca qua e là, porta a casa il pezzo. Nel vero senso della parola. Voto: 5
Big
PIERO PELÙ: Debutta al Festival dopo 40 anni di carriera con "Gigante" e lo fa in pieno stile Litfiba. La canzone è dedicata al suo nipotino ed è molto radiofonica. Tiene il palco da vero professionista qual è. Voto: 8
ELETTRA LAMBORGHINI: "Musica (e il resto scompare)", ma forse sarebbe stato meglio se non fosse comparso nulla su quel palco. Appare impacciata, ingessata e fuori luogo. Non si muove ma soprattutto NON canta. La canzone è degna di un tormentone di Gigi D'Alessio di 20 anni fa. Voto: 3
ENRICO NIGIOTTI: La costante ripetizione di "Baciami adesso" entra in testa in maniera ossessiva ma il pezzo appare molto più debole rispetto alla hit dello scorso anno. Nigiotti ci ha abituati a molto meglio, peccato. Voto: 6,5
LEVANTE: Un ottimo debutto dopo diverse esclusioni. Finalmente Levante c'è e con la sua "Tikibonbon" andrà molto lontano. Con la voce si innalza verso vette altissime. Chapeau! Voto: 9
PINGUINI TATTICI NUCLEARI: Sconosciuti ai più, arrivano a Sanremo con uno zoccolo duro di fan ben consolidato ma la loro "Ringo Star" apre una porta che può aiutare tanta altra gente ad entrare nel loro mondo. Un debutto che somiglia a quello de Lo stato sociale due anni fa. Voto: 7,5
TOSCA: "Ho amato tutto" è una ballata dalle sfumature jazz tanto elegante quanto vintage. Intima e avvolgente ma senza un futuro discografico. Voto: 5
FRANCESCO GABBANI: Torna dopo due vittorie con "Viceversa" ma il triplete sarà difficile. Un po' più sofisticato rispetto ai tempi della scimmia nuda, ma sicuramente una bella canzone da riascoltare più volte. Voto: 7
PAOLO JANNACCI: Un'emozionante ninna nanna pop, una dedica al proprio figlio in segno di protezione. Senza infamia e senza lode. Voto: 6
RANCORE: Con "Eden" affronta grossi temi internazionali in un testo che sembra quasi un poema talmente è lungo. Un ritmo tosto, serrato, con un ritornello che colpisce. Proprio come i colpi di pistola finali. Voto: 7,5
JUNIOR CALLY: "No grazie" è la canzone con cui prova a scrollarsi le polemiche di dosso. La musica è martellante, il testo incisivo. Da riascoltare. Voto: 6,5
GIORDANA ANGI: Tanta attesa per nulla. È inspiegabile come un'autrice del suo calibro che ha scritto brani addirittura per Tiziano Ferro e testi di un certo livello emozionale, si presenti al suo primo Festival da Big con una canzone scritta da un altro autore e con un testo di una banalità imbarazzante. Voto: 4
MICHELE ZARRILLO: A tarda notte fa svegliare il pubblico assonnato dell'Ariston con una veste non proprio "zarrilliana". Il pezzo è talmente ritmato che sembra un prodotto dell'ultimo Nek. Voto: 7
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