Mancano poco più di sette mesi alla partenza del 68°Festival di Sanremo ma è già tempo di mettersi al lavoro e la Rai sta valutando in questi giorni a chi affidare la conduzione della popolare kermesse canora dopo l'abbandono di Carlo Conti. Stando a voci di corridoio, sempre più insistenti, la Rai starebbe pensando ad un ritorno di Fabio Fazio al timone del Festival. È di pochi giorni fa, infatti, la notizia del suo trasloco su Raiuno dove condurrà, insieme a Luciana Littizzetto, la nuova edizione di "Che tempo che fa" in onda la domenica e il lunedì. Fazio, proprio quando sembrava che stesse per lasciare la sede di Viale Mazzini per migrare a La7, ha rinnovato a sorpresa il suo contratto sottoscrivendone uno nuovo della durata di quattro anni che gli frutterà ben 11,2 milioni di euro. Che Fazio abbia accettato di restare in vista di una conduzione del Festival? Lo scopriremo tra pochi giorni. Per lui si tratterebbe della quinta conduzione dopo i festival del 1999, 2000, 2013 e 2014. Staremo a vedere se, nel caso, si farà accompagnare anche stavolta dalla sua spalla comica Luciana Littizzetto.
C'è intanto chi vorrebbe il ritorno di Pippo Baudo al Festival e pare sia giunto anche stavolta il "no" di Fiorello.
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mercoledì 28 giugno 2017
sabato 17 giugno 2017
INTERVISTA A MASSIMO DI CATALDO. "PRENDIMI L'ANIMA" ANTICIPA IL NUOVO ALBUM
Lo scorso 19
maggio è uscito il nuovo singolo di Massimo Di Cataldo “Prendimi l’anima”. Per
l’occasione ho avuto il piacere di intervistarlo sulle frequenze di Radio Mola
International. Cantautore tra i più apprezzati in Italia, soprattutto alla fine
degli anni ’90, ha debuttato a Sanremo Giovani nel 1994 vincendo la categoria
Cantautori e da lì la sua carriera ha poi spiccato il volo. Oggi torna con un
nuovo brano che anticipa il suo prossimo progetto discografico in uscita non
prima del prossimo autunno.
Massimo il tuo nuovo lavoro “Prendimi
l’anima” è rivolto soprattutto ai giovani di oggi che, sempre più, fanno fatica
a comunicare..
Sì proprio così. È molto importante per me far passare dei messaggi attraverso la musica. Io mi sento un po’ la responsabilità nei confronti anche delle generazioni di oggi, perché non hanno vissuto quello che magari vivevamo noi vent’anni fa quando io ho iniziato la mia carriera discografica. Tra ragazzi ancora ci si confrontava, ci si incontrava al bar; oggi le nostre vite, e soprattutto quelle dei giovani, sono legate ai social network, questa realtà che ormai è parte integrante della nostra esistenza e dei nostri rapporti. Questo in qualche modo, secondo me,ci allontana anziché avvicinarci. Si ha la sensazione, spesso, di avere tanti amici e invece ci ritroviamo il più delle volte a casa da soli davanti al computer o al telefonino a mandare delle faccine o robe del genere. Invece pensiamo a quanto sarebbe più bello incontrarsi. Per questo motivo spero che la musica sia ancora un collante che lega le persone. La musica come tante altre passioni, che ci permettono di farci sentire vivi.
Tu oltre che artista sei anche genitore. Senti in qualche modo di voler consigliare anche i tuoi figli con questa canzone?
Beh io credo comunque che i figli dovremmo lasciarli vivere e lasciarli fare però in qualche modo accompagnarli in maniera anche abbastanza dolce però con l’intelligenza di riuscire a capire dove stanno andando. Poi ti dico, io ho un buon rapporto con la tecnologia, il progresso a me piace come mi piace usare tutti i device anche nel mio lavoro, ormai è una cosa necessaria anche per la musica. Il telefonino è diventato il sostitutivo di quello che un tempo poteva essere il walkman, per questo dico che non bisogna avere paura della tecnologia, bisogna però conoscerla. I giovani e soprattutto i ragazzini la conoscono molto meglio di noi perché ci sono nati già. Noi l’abbiamo imparata, però a differenza loro noi abbiamo un’esperienza diversa, fatta sulla strada. I giovani ingenuamente si trovano di fronte a delle trappole virtuali e per questo ci sono delle problematiche. Ecco il motivo per cui è anche un dovere di un genitore quello di stare attento alle interazioni dei ragazzi.
Questo inedito anticipa il tuo nuovo album a cui so che stai lavorando. C’è già una data o un periodo certo in cui ne è prevista l’uscita?
L’idea è quella di uscire con un album dopo una serie di singoli, quindi dare degli “assaggi”. Quindi probabilmente uscirà dopo la fine dell’estate un altro singolo e verso la fine dell’anno o gli inizi del 2018 uscirà l’album con un terzo singolo che “conterrà” i due precedenti.
Quest’estate sarai in giro per l’Italia con il tuo tour. Sono previste delle date in Puglia?
Alla Puglia io ci tengo tantissimo perché in parte sono pugliese, da parte del mio papà, e dunque è un territorio per me importantissimo che amo e spero davvero di raggungervi quanto prima. Al momento il calendario del tour non è ancora online perché ci stiamo lavorando ma molto presto saranno caricate tutte le date e spero che tra queste ci siano delle tappe in Puglia.
Una cosa che non tutti sanno è che Massimo Di Cataldo è membro fondatore del Nuovo IMAIE, l’Istituto mutualistico per la tutela degli artisti interpreti ed esecutori. Vuoi spiegarci che cos’è e cosa fa questo istituto, oltre a come è nata questa idea?
Il nuovo IMAIE è una realtà importantissima in Italia che si occupa dei diritti connessi per gli artisti esecutori ed interpreti, quindi non per coloro che scrivono le canzoni ma per coloro che le interpretano e le eseguono rendendole famose. Parliamo di cantanti ma anche di musicisti che hanno partecipato a delle canzoni importanti di album prodotti e anche di attori per quanto riguarda i film. È molto importante perché spesso non viene riconosciuto ad un musicista, a distanza di anni, di aver reso celebre una determinata canzone. Grazie a questo ente, con il tempo si accumulano dei dirittie il nuovo IMAIE prende questi diritti dal produttore e li ridistribuisci agli interpreti e agli esecutori. Ormai ne fanno parte la maggior parte dei musicisti e attori italiani e ci sono anch’io che ho pensato di promuovere questa realtà per il bene di tutti.
C’è una canzone, tua o di altri artisti, della quale hai un ricordo particolare legato all’estate?
Beh guarda, parlando di una mia canzone ti dico “Con il cuore” perché quella per me fu un’estate straordinaria. La canzone ebbe un successo clamoroso e quindi per me resta la mia canzone dell’estate.
Sì proprio così. È molto importante per me far passare dei messaggi attraverso la musica. Io mi sento un po’ la responsabilità nei confronti anche delle generazioni di oggi, perché non hanno vissuto quello che magari vivevamo noi vent’anni fa quando io ho iniziato la mia carriera discografica. Tra ragazzi ancora ci si confrontava, ci si incontrava al bar; oggi le nostre vite, e soprattutto quelle dei giovani, sono legate ai social network, questa realtà che ormai è parte integrante della nostra esistenza e dei nostri rapporti. Questo in qualche modo, secondo me,ci allontana anziché avvicinarci. Si ha la sensazione, spesso, di avere tanti amici e invece ci ritroviamo il più delle volte a casa da soli davanti al computer o al telefonino a mandare delle faccine o robe del genere. Invece pensiamo a quanto sarebbe più bello incontrarsi. Per questo motivo spero che la musica sia ancora un collante che lega le persone. La musica come tante altre passioni, che ci permettono di farci sentire vivi.
Tu oltre che artista sei anche genitore. Senti in qualche modo di voler consigliare anche i tuoi figli con questa canzone?
Beh io credo comunque che i figli dovremmo lasciarli vivere e lasciarli fare però in qualche modo accompagnarli in maniera anche abbastanza dolce però con l’intelligenza di riuscire a capire dove stanno andando. Poi ti dico, io ho un buon rapporto con la tecnologia, il progresso a me piace come mi piace usare tutti i device anche nel mio lavoro, ormai è una cosa necessaria anche per la musica. Il telefonino è diventato il sostitutivo di quello che un tempo poteva essere il walkman, per questo dico che non bisogna avere paura della tecnologia, bisogna però conoscerla. I giovani e soprattutto i ragazzini la conoscono molto meglio di noi perché ci sono nati già. Noi l’abbiamo imparata, però a differenza loro noi abbiamo un’esperienza diversa, fatta sulla strada. I giovani ingenuamente si trovano di fronte a delle trappole virtuali e per questo ci sono delle problematiche. Ecco il motivo per cui è anche un dovere di un genitore quello di stare attento alle interazioni dei ragazzi.
Questo inedito anticipa il tuo nuovo album a cui so che stai lavorando. C’è già una data o un periodo certo in cui ne è prevista l’uscita?
L’idea è quella di uscire con un album dopo una serie di singoli, quindi dare degli “assaggi”. Quindi probabilmente uscirà dopo la fine dell’estate un altro singolo e verso la fine dell’anno o gli inizi del 2018 uscirà l’album con un terzo singolo che “conterrà” i due precedenti.
Quest’estate sarai in giro per l’Italia con il tuo tour. Sono previste delle date in Puglia?
Alla Puglia io ci tengo tantissimo perché in parte sono pugliese, da parte del mio papà, e dunque è un territorio per me importantissimo che amo e spero davvero di raggungervi quanto prima. Al momento il calendario del tour non è ancora online perché ci stiamo lavorando ma molto presto saranno caricate tutte le date e spero che tra queste ci siano delle tappe in Puglia.
Una cosa che non tutti sanno è che Massimo Di Cataldo è membro fondatore del Nuovo IMAIE, l’Istituto mutualistico per la tutela degli artisti interpreti ed esecutori. Vuoi spiegarci che cos’è e cosa fa questo istituto, oltre a come è nata questa idea?
Il nuovo IMAIE è una realtà importantissima in Italia che si occupa dei diritti connessi per gli artisti esecutori ed interpreti, quindi non per coloro che scrivono le canzoni ma per coloro che le interpretano e le eseguono rendendole famose. Parliamo di cantanti ma anche di musicisti che hanno partecipato a delle canzoni importanti di album prodotti e anche di attori per quanto riguarda i film. È molto importante perché spesso non viene riconosciuto ad un musicista, a distanza di anni, di aver reso celebre una determinata canzone. Grazie a questo ente, con il tempo si accumulano dei dirittie il nuovo IMAIE prende questi diritti dal produttore e li ridistribuisci agli interpreti e agli esecutori. Ormai ne fanno parte la maggior parte dei musicisti e attori italiani e ci sono anch’io che ho pensato di promuovere questa realtà per il bene di tutti.
C’è una canzone, tua o di altri artisti, della quale hai un ricordo particolare legato all’estate?
Beh guarda, parlando di una mia canzone ti dico “Con il cuore” perché quella per me fu un’estate straordinaria. La canzone ebbe un successo clamoroso e quindi per me resta la mia canzone dell’estate.
venerdì 9 giugno 2017
INTERVISTA A ROBERTA BONANNO, EX DI "AMICI". TORNA CON "RIDERE DI ME"
È uscito lo
scorso 5 maggio il nuovo singolo di Roberta Bonanno, ex concorrente di “Amici”,
dove nel 2007 arrivò seconda dietro a Marco Carta. Voce potente, carattere
fumantino e logorroico come lei stessa afferma, si è fatta apprezzare all’interno
del talent di Maria De filippi, non solo dal pubblico ma anche dagli esperti e
dai critici musicali. Oggi, a distanza di dieci anni, torna più matura e più
consapevole delle sue potenzialità per un disco che si preannuncia il più
positivo della sua carriera.
Ho avuto il piacere di intervistare Roberta Bonanno durante la trasmissione “Prima di tutto un buon caffè” da me condotta sulle frequenze di Radio Mola International (www.radiomola.net) e devo dire che il risultato è stata una piacevolissima chiacchierata con un’artista molto alla mano e che ti fa sentire come al bar a bere un caffè con un’amica, dove si parla delpiù e del meno.
Roberta, dal 5 maggio scorso è in rotazione radiofonica il tuo ultimo singolo “Ridere di me”. Un titolo che lascia intendere si tratti di una canzone quasi autoironica, una sorta di invito a non prendersi troppo sul serio. È così?
“Sì, questo è un pezzo che vuole trasmettere a chi lo ascolta la voglia di non arrendersi alle difficoltà e di affrontare le situazioni difficili guardando avanti. Mi piace l’idea di guardarmi indietro e di sorridere di tutto quello che mi accaduto in passato”.
Questo brano anticipa il tuo nuovo album che, mi sembra di capire, avrà come filo conduttore la positività..
“Sì il nuovo album è stato pensato in questo modo, dove io sono sinceramente molto positiva su quello che può essere la mia persona, quindi è stato ‘cucito’ proprio per questo, tutto con una visione positiva che caratterizza appunto la Roby di adesso. Anche se a livello di sound in realtà ci saranno diverse cose, qualcosa di un pochino più sperimentale, diverso dal solito”.
Da quando potremo trovarlo sul mercato? C’è già una data di uscita?
“Posso dirti che, innanzitutto “Ridere di me” è già disponibile su tutte le piattaforme digitali ed è possibile ascoltarlo su Spotify. Dopo l’estate arriverà poi l’intero album.
Sarai in tour dunque prima e dopo l’uscita dell’album?
“Guarda intanto questa estate sarò sicuramente in giro e a proposito di questo ricordo, per chi volesse seguirmi, che c’è il mio sito www.robertabonanno.it, la mia pagina Facebook e Instagram, dove gli appuntamenti saranno aggiornati di volta in volta e poi partiremo ovviamente con i live del nuovo album”.
Come ripensi oggi, a distanza di 10 anni, alla tua esperienza ad “Amici”?
“Beh innanzitutto ha fatto venir fuori la mia passione, che seppur sempre sentita, non era mai emersa completamente e Amici mi ha dato la possibilità di farla venir fuori, oltre alla possibilità di farmi conoscere al grande pubblico e di concretizzare certe cose, quindi sicuramente un’esperienza molto importante. A distanza di dieci anni magari alcune cose non le avrei più fatte, tipo parlare un po’ tanto ed essere più diplomatica. Ma ero pur sempre una ragazzina di 22 anni e d’altro canto ricordo dei momenti esilaranti perché comunque mi son divertita veramente tanto”.
Sei d’accordo con chi definisce i talent una “fabbrica di illusioni”?
“Guarda, innanzitutto mi sento di dire che il talent che ho fatto io dieci anni fa era un po’ diverso dal talent che vediamo oggi. Diciamoci la verità, adesso è diventato veramente tutto molto fatto in fretta, perché le case discografiche si appoggiano molto ai talent perché hanno comunque un prodotto già finito, dunque èpiù facile lavorare su questo. Chiaro è che comunque il percorso non è facile per tutti quelli che escono da un talent, ci sono tante difficoltà e a volte si fa fatica a rimanere sulla cresta dell’onda. Il mondo alla fine è fatto di illusioni, a volte uscire da un talent può portare ad avere delle aspettative che magari si realizzano il primo anno e poi già dal secondo vengono a mancare, quindi le illusioni fanno parte della nostra vita, diciamo. La differenza sta nel far sì che quando ti rendi conto che magari non va più come ti aspettavi, ci puoi stare male, ci puoi soffrire, ti dici ‘ok, chiudiamo qui questa porta e ricominciamo’. Se ti rendi conto di valere, che comunque ne vale la pena, ti rimbocchi le maniche e quello che riesci poi a fare sarà frutto della tua perseveranza e della forza di non mollare”.
Intanto so che tu in passato hai avuto anche esperienze teatrali, in collaborazione con Maurizio Costanzo. Ti piacerebbe ripetere l’esperienza, magari in un musical, date le tue notevoli doti vocali?
“Guarda qualche anno fa ti avrei detto di no, invece adesso ti dico di sì, perché effettivamente, oltre ad essere un lavoro molto impegnativo, credo fermamente che in questo momento un artista deve essere tale a 360 gradi e poi quello che ti dà il teatro è qualcosa che magari la discografia non ti dà perché in teatro hai davvero a che fare con la gente, li senti sono lì, c’è poco da scherzare. E questa è una sensazione che mi manca, quindi la rifarei assolutamente.
Con quale artista ti piacerebbe collaborare in futuro?
“Ce ne sono tanti. Tiziano Ferro se devo dirti un nome italiano, mentre sui nomi stranieri ti dico Aretha Franklin, che vedo come una dea, Gloria Gaynor, Celin Dion, dato che io sono una molto ‘soul’, internazionale, quindi quel mondo lì per me è un sogno.
Ho avuto il piacere di intervistare Roberta Bonanno durante la trasmissione “Prima di tutto un buon caffè” da me condotta sulle frequenze di Radio Mola International (www.radiomola.net) e devo dire che il risultato è stata una piacevolissima chiacchierata con un’artista molto alla mano e che ti fa sentire come al bar a bere un caffè con un’amica, dove si parla delpiù e del meno.
Roberta, dal 5 maggio scorso è in rotazione radiofonica il tuo ultimo singolo “Ridere di me”. Un titolo che lascia intendere si tratti di una canzone quasi autoironica, una sorta di invito a non prendersi troppo sul serio. È così?
“Sì, questo è un pezzo che vuole trasmettere a chi lo ascolta la voglia di non arrendersi alle difficoltà e di affrontare le situazioni difficili guardando avanti. Mi piace l’idea di guardarmi indietro e di sorridere di tutto quello che mi accaduto in passato”.
Questo brano anticipa il tuo nuovo album che, mi sembra di capire, avrà come filo conduttore la positività..
“Sì il nuovo album è stato pensato in questo modo, dove io sono sinceramente molto positiva su quello che può essere la mia persona, quindi è stato ‘cucito’ proprio per questo, tutto con una visione positiva che caratterizza appunto la Roby di adesso. Anche se a livello di sound in realtà ci saranno diverse cose, qualcosa di un pochino più sperimentale, diverso dal solito”.
Da quando potremo trovarlo sul mercato? C’è già una data di uscita?
“Posso dirti che, innanzitutto “Ridere di me” è già disponibile su tutte le piattaforme digitali ed è possibile ascoltarlo su Spotify. Dopo l’estate arriverà poi l’intero album.
Sarai in tour dunque prima e dopo l’uscita dell’album?
“Guarda intanto questa estate sarò sicuramente in giro e a proposito di questo ricordo, per chi volesse seguirmi, che c’è il mio sito www.robertabonanno.it, la mia pagina Facebook e Instagram, dove gli appuntamenti saranno aggiornati di volta in volta e poi partiremo ovviamente con i live del nuovo album”.
Come ripensi oggi, a distanza di 10 anni, alla tua esperienza ad “Amici”?
“Beh innanzitutto ha fatto venir fuori la mia passione, che seppur sempre sentita, non era mai emersa completamente e Amici mi ha dato la possibilità di farla venir fuori, oltre alla possibilità di farmi conoscere al grande pubblico e di concretizzare certe cose, quindi sicuramente un’esperienza molto importante. A distanza di dieci anni magari alcune cose non le avrei più fatte, tipo parlare un po’ tanto ed essere più diplomatica. Ma ero pur sempre una ragazzina di 22 anni e d’altro canto ricordo dei momenti esilaranti perché comunque mi son divertita veramente tanto”.
Sei d’accordo con chi definisce i talent una “fabbrica di illusioni”?
“Guarda, innanzitutto mi sento di dire che il talent che ho fatto io dieci anni fa era un po’ diverso dal talent che vediamo oggi. Diciamoci la verità, adesso è diventato veramente tutto molto fatto in fretta, perché le case discografiche si appoggiano molto ai talent perché hanno comunque un prodotto già finito, dunque èpiù facile lavorare su questo. Chiaro è che comunque il percorso non è facile per tutti quelli che escono da un talent, ci sono tante difficoltà e a volte si fa fatica a rimanere sulla cresta dell’onda. Il mondo alla fine è fatto di illusioni, a volte uscire da un talent può portare ad avere delle aspettative che magari si realizzano il primo anno e poi già dal secondo vengono a mancare, quindi le illusioni fanno parte della nostra vita, diciamo. La differenza sta nel far sì che quando ti rendi conto che magari non va più come ti aspettavi, ci puoi stare male, ci puoi soffrire, ti dici ‘ok, chiudiamo qui questa porta e ricominciamo’. Se ti rendi conto di valere, che comunque ne vale la pena, ti rimbocchi le maniche e quello che riesci poi a fare sarà frutto della tua perseveranza e della forza di non mollare”.
Intanto so che tu in passato hai avuto anche esperienze teatrali, in collaborazione con Maurizio Costanzo. Ti piacerebbe ripetere l’esperienza, magari in un musical, date le tue notevoli doti vocali?
“Guarda qualche anno fa ti avrei detto di no, invece adesso ti dico di sì, perché effettivamente, oltre ad essere un lavoro molto impegnativo, credo fermamente che in questo momento un artista deve essere tale a 360 gradi e poi quello che ti dà il teatro è qualcosa che magari la discografia non ti dà perché in teatro hai davvero a che fare con la gente, li senti sono lì, c’è poco da scherzare. E questa è una sensazione che mi manca, quindi la rifarei assolutamente.
Con quale artista ti piacerebbe collaborare in futuro?
“Ce ne sono tanti. Tiziano Ferro se devo dirti un nome italiano, mentre sui nomi stranieri ti dico Aretha Franklin, che vedo come una dea, Gloria Gaynor, Celin Dion, dato che io sono una molto ‘soul’, internazionale, quindi quel mondo lì per me è un sogno.
sabato 3 giugno 2017
"PERDO LE PAROLE" DI RIKI E' DISCO D'ORO. LA RECENSIONE
Ad una settimana dalla finale di “Amici” è tempo di primi
bilanci. E il bilancio è al momento più che positivo per Riccardo Marcuzzo
alias Riki, secondo classificato e vincitore della categoria Canto. Il suo
album d’esordio “Perdo le parole”, uscito lo scorso 19 maggio, è subito balzato
in vetta alla classifica degli album più venduti e alla seconda settimana è già
stato certificato Disco d’Oro per le oltre 25mila copie vendute. Certificazione
che gli varrà la partecipazione ai Wind Music Awards in diretta su Raiuno dall’Arena
di Verona il 5 e il 6 giugno per ritirare l’ambito premio. Il disco è un Ep
composto da sette inediti, tutti eseguiti da Riki all’interno della scuola di
Amici tra il pomeridiano e il serale. Dunque le migliaia di fan non dovranno
fare fatica a imparare tutte le canzoni a memoria perché le conoscono già da un
pezzo. I brani si contraddistinguono per l’immediatezza con la quale arrivano a
chi ascolta seppur con testi spesso un po’ banali ma che i fan preferiscono
definire “freschi”. Ed è proprio la freschezza la carta vincente di Riki, con
la quale sta spopolando tra gli instore firmacopie, dove si presentano ogni
giorno migliaia di ragazzine per aggiudicarsi una foto e un autografo del loro
beniamino. Considerando che gli instore sono fissati quasi ogni giorno fino ai
primi di luglio, non è difficile preventivare che quel Disco d’Oro vinto pochi
giorni fa, presto potrebbe diventare un Platino. L’artista nel suo album d’esordio spazia tra
il pop e l’elettronica tra ballate e brani più movimentati, quasi tutti molto
radiofonici. La tracklist si apre con “Polaroid”, pezzo freschissimo per l’estate,
ti entra subito in testa e diventa difficile farlo poi uscire. Esattamente come
la hit “Sei mia”, riproposta numerose volte durante l’ultima edizione del
talent di Maria De Filippi e ormai famosissima tra i seguaci del programma e
non solo. La terza traccia è una ballad, la migliore del disco, ed è “Perdo le
parole” che dà il titolo all’Ep. Si passa poi a “Balla con me”, presentata dal
cantante durante la finalissima e candidata a singolo estivo per il suo ritmo
travolgente. L’album si chiude poi con tre pezzi dalle sonorità
internazionali come “Ti luccicano gli
occhi”, “Diverso” e “Credi in te”, forse il brano che spicca meno tra tutti. Sette
canzoni, dunque, con le quali Riki dimostra di avere tutte le carte in regola
per diventare il nuovo idolo delle teenager, un po’ il Justin Bieber italiano. Certo,
l’album non si può considerare un’opera d’arte, ma i pezzi sono semplici,
diretti e giusti per la generazione alla quale l’artista si rivolge. Basti pensare
alla sua enorme popolarità anche sui social, dove in poco tempo ha raccolto
oltre 500mila follower su Instagram e oltre 150mila seguaci su Facebook. Lo vedremo
al prossimo Festival di Sanremo?
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